Decreto Cutro. Il delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni: “Ai Comuni strumenti utili a gestire fenomeno, non la riduzione della protezione”

“Servono strumenti che aiutino i Comuni a gestire il fenomeno migratorio ma vediamo che le novità introdotte dalla legge di conversione del Dl 20/2022 appena approvata dal Parlamento prevede il forte ridimensionamento applicativo della protezione speciale, l’esclusione dei richiedenti asilo dal SAI e la stretta sulle conversioni dei permessi di soggiorno”. Lo dichiara Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione, commenta le novità introdotte dalla legge di conversione del cosiddetto decreto Cutro.
“Come delegato Anci – spiega Biffoni – non mi compete entrare nel merito della logica politica sottesa al provvedimento. Devo però segnalare una preoccupazione di carattere gestionale, derivante dall’effetto immediato di queste norme, che rischia di aumentare le presenze irregolari sui territori e, riducendo i servizi per l’integrazione e le categorie che accedono al SAI, di impattare negativamente sui servizi sociali. Aumentare il numero di irregolari, inevitabilmente, non ci aiuta a combattere insicurezza, marginalità e degrado e a costruire coesione sociale”.
Per il delegato Anci “I Comuni hanno bisogno di altro: risorse per l’integrazione, a partire dalla conoscenza dell’italiano, più sicurezza e coesione sui territori, strumenti per la protezione dei minori stranieri non accompagnati”.
“L’appello è dunque sempre lo stesso: ascoltateci. Ascoltate i sindaci, i territori. Ma anche le imprese, che non credo siano particolarmente contente della stretta sulla convertibilità dei permessi di soggiorno in permessi per lavoro. Noi ci siamo, sempre disponibili a ragionare insieme, a trovare soluzioni equilibrate. Purché si rimanga su un piano di concretezza”, conclude Biffoni.